ATTIVITA' DISPONIBILI NEI DINTORNI

 

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LOCALIA' DI INTERESSE

 


SCIACCA

L'itinerario consente di visitare i monumenti piu importanti della città e i luoghi dove si sono svolti gli avvenimenti più significativi della storia di Sciacca partendo da Monte Cronio (m.397), le cui grotte e cavità carsiche, abitate dal periodo neolitico (IV millennio) fino all'insorgenza del fenomeno carsico e del flusso vaporoso (2000 a.c.), furono utilizzate come luogo di culto o di cura dagli indigeni, dai Greci, dai Romani e dal monaco eremita San Calogero (V sec.). Dopo aver ammirato la superba vista e visitato le Terme e l'Antiquarium, trasferimento nel centro storico e passeggiata tra imponenti palazzi gentilizi ed edifici religiosi: il Castello Nuovo o dei Conti Luna, protagonisti assieme ai Perollo dei casi di Sciacca, il Duomo barocco, dedicato a Santa Maria Maddalena e progettato dall'architetto saccense Michele Blasco, la Casa- Museo Scaglione, il Palazzo Arona- Perollo, il Convento dei Gesuiti, oggi sede del Palazzo di Città, la Chiesa di San Domenico, fondata nel 1532 da Tommaso Fazello, la Piazza Scandaliato col suo belvedere sul porto e il Mare Mediterraneo, la Chiesa di Santa Margherita, fatta costruire nel 1342 dall'infanta Eleonora d'Aragona, il Palazzo Perollo, la Porta San Salvatore, la Chiesa del Carmine, riedificata nel '700, il Palazzo Steripinto, in stile plateresco catalano e la Porta Palermo, sormontata da un'aquila con le ali spiegate.

 

 
  LA SICILIA DEL FEUDO: Santa Margherita Belice e Sambuca di Sicilia  
 

Il territorio del basso Belice, area di confine greco-punica nel periodo antico, appartiene in epoca spagnola a grandi famiglie feudali come quelle dei Corbera, Giardina e Tagliavia. Ad Antonio Corbera si deve la fondazione, sui resti di una rocca araba, di Santa Margherita di Belice. La città, sconvolta dal sisma del 1968, ruotava intorno al Palazzo dei Filangieri di Cutò, il Palazzo di Donnafugata nel Gattopardo, appartenuto alla famiglia della madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Dopo la visita del Palazzo e del giardino e una passeggiata in centro, proseguimento, attraverso un paesaggio collinare caratterizzato da vigneti e uliveti, per Sambuca di Sicilia, Sambuca Zabut fino al 1923. Fondata secondo la tradizione dall'emiro Al Zabut, la città presenta il migliore esempio di urbanistica araba in Sicilia con i suoi "sette vicoli saraceni". Dopo aver ammirato il panorama dal belvedere, ricavato sui resti del castello arabo, visita del primo nucleo abitativo con la Chiesa Madre, la Chiesa di San Michele e la Chiesa del Rosario e il Palazzo Panitteri dove è ospitato il salotto sambucese ed è in corso di allestimento l'antiquarium. Quindi passeggiata lungo il corso grande e sosta per ammirare il Teatro comunale L'Idea e le opere del maestro sambucese Gianbecchina, dedicate alla vita e al lavoro dei contadini nella Sicilia del latifondo e ospitate nella Chiesa di San Calogero.

 

 
  CALTABELLOTTA: la città della pace  
 

Entrata nella storia per la famosa pace che nel 1302 pose fine alla guerra del Vespro,Caltabellotta, fin dall'antichità, è stata teatro di guerre ed eventi sanguinosi. Situata a 758 metri di altitudine, a ridosso di una roccia dolomitica dalla caratteristica sagoma (m. 948) sulla quale si trovano i resti dell'antico castello, questa città- presepe consente di ammirare un panorama vario ed ampio da Agrigento a Marsala verso ovest, e all'Etna verso est, sul quale insistono 24 comuni in tre diverse provincie. La visita inizia dal piano della Matrice da dove si sale alla vicina Chiesa Madre, fondata dal conte Ruggero dopo la vittoria sui Musulmani, anche se l'edificio è databile intorno al XIII secolo. All'interno, stucchi e affreschi di A.Ferraro da Giuliana e statue dei Gagini. Quindi passeggiata nel centro storico dove si trova la Chiesa del Carmine fino ad arrivare allaChiesa Santa Maria della Pietà, in parte scavata nella roccia, e all'Eremo di San Pellegrinoeretto sui luoghi legati alla figura del leggendario vescovo di Triocala.

 

 
  IL BELICE: dal terremoto alle ricostruzioni  
  Il territorio attraversato dal fiume Belice è diventato tristemente famoso per il sisma che tra il 14 e 15 Gennaio 1968 rase al suolo interi paesi. L'escursione si sviluppa lungo un itinerario che tocca alcuni dei centri più colpiti e permette di penetrare nelle problematiche relative alle ricostruzioni e alle diverse scelte urbanistiche che le hanno ispirate. Dai ruderi di Salaparuta, centro feudale sviluppatosi sull'antico Menzil Salah, a Poggioreale, le cui vie superstiti sono state scelte dal regista Giuseppe Tornatore per girare alcune scene del film Malena. Dopo una sosta a Poggioreale Nuova e Salaparuta Nuova, si prosegue, attraverso il territorio più drammaticamente segnato dal sisma, per Gibellina vecchia i cui ruderi sono stati ricoperti dal creto di A.Burri. La nuova città è stata ricostruita exnovo a18 km di distanza ed è disseminata dalle opere di numerosi artisti contemporanei. Da non perdere il Museo di Arte contemporanea e il Museo Etno-antropologico della Valle del Belice. Ultima tappa è Salemi con un impianto urbanistico di derivazione islamica intelligentemente restaurato dopo il terremoto. Visita del Castello e passeggiata per le viuzze medievali e i vicoli ciechi conosciuti come vaneddi di l'infernu